Emanuele
Artom
M
23/06/1915, Aosta (AO), Italia
07/04/1944, Torino (TO), Italia
Emanuele Artom stava per compiere 29 anni quando, il 7 aprile 1944 moriva in una cella delle Carceri Nuove a Torino, in seguito alle brutali torture subite. Era nato il 23 giugno 1915, in un ambiente famigliare colto e agiato: il padre, Emilio, un insegnante di matematica; lo zio, Elia Samuele, era stato un cultore instancabile di studi biblici e di storia ebraica antica. Ebbe Augusto Monti come maestro al Liceo D'Azeglio, che lo iniziò alla filosofia crociana e allo studio della cultura classica. Nella facoltà torinese di lettere entrò nell'autunno del 1933, dove seguì i corsi di Santorre Debenedetti per la filologia romanza; ma non s'accontentava della ricerca pura, sapeva sorridere e amava giocare con le parole: con il "Guido" immortalato da Primo Levi in uno dei suoi racconti più esilaranti (Un lungo duello) - che in realtà si chiamava Guido Bonfiglioli - pubblicò nell'anno della laurea, il 1937, un'antologia di parodie poetiche ispirate al mito di Elena. Mano a mano che ci si avvicina al 1938 i suoi interessi di ricerca evolvono dalla storia antica verso la storia del Risorgimento. Si avvicina alla casa editrice Einaudi, avvia un dialogo epistolare piuttosto interessante con Cesare Pavese, che gli affida in traduzione un'opera minore di Erodoto. Legge per la prima volta Kafka e Dostoevskij, da Santorre Debenedetti riceve in lettura i manoscritti di una scrittrice debuttante, Alessandra Tornimparte, alias Natalia Levi Ginzburg, di cui dà nei diari un curioso giudizio critico.
La scelta partigiana è immediata, novembre 1943. Luogo prescelto le valli valdesi. Al momento del suo ingresso in banda le riflessioni diaristiche, iniziate prima della guerra, s'infittiscono. Nel marzo 1944 i rastrellamenti tedeschi nelle valli Germanasca e Chisone costringono Emanuele e i suoi a fuggire verso il colle Giulian, ma vengono raggiunti dai tedeschi. Con altri compagni viene portato alle Nuove. La sua immagine, deturpata, con la dicitura "Bandito ebreo catturato", apparirà sul settimanale bilingue "Der Adler". Verrà ritrovato morto in una cella la mattina del 7 aprile: "Il suo corpo era spaventosamente livido", ricorderà un testimone, Gino Sandri (Ming). Nei boschi di Stupinigi, sulle rive del Sangone, alla periferia di Torino, dove si disse che era stato sepolto, il suo corpo non è mai stato trovato.
Citazioni di o su Emanuele Artom in Monografia
• Emanuele Artom, Diari di un partigiano ebreo: gennaio 1940-febbraio 1944, Guri Schwarz (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 2008
Citazioni di o su Emanuele Artom in Film
• La Resistenza tra scelta e martirio, regia di Giovanni De Luna e Enrico Cerasuolo, dvd, 45m, 2014, Torino, Istoreto