Lodovico
Barbiano di Belgiojoso
M
1909, Milano (MI), Italia
2004, Milano (MI), Italia
La biografia di Lodovico Barbiano di Belgiojoso si intreccia con la storia collettiva del gruppo fondato con i compagni Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers alla fine del corso di studi del politecnico di Milano (1927-1932).
L'adesione al C.I.A.M. (1935) e al gruppo della rivista "Quadrante" è coerente con una piena adesione al razionalismo pur declinato "alla luce di quella tradizione classica che aveva già ammaliato Libera e Terragni" (F. Irace su "Nautilus/Abitare", n.440/2004).
E' di questo periodo (1932/1944) una intensa partecipazione a concorsi e a pianificazioni:
1932: Pavia, Piano RegolatoreGenerale (con G.Ciocca)
1934: Pavia, Concorso per il Palazzo del Littorio (con Danusso, Figini e Pollini) - II Premio
1936: Valle D'Aosta, Piano Regolatore (L. Belgiojoso e P. Bottoni)
1937: Pila, Piano Regolatore (BBPR)
1939: Isola d'Elba, Piano Turistico.
Ma è nella produzione architettonica che si leggono le declinazioni del razionalismo"lirico" dei BBPR:
1933: Milano, Casa del Sabato alla V Triennale
1938: Legnano, Colonia Elioterapica
1939-1940: Roma, Palazzo delle Poste all'E42
21 marzo 1944: il rifiuto del fascismo e la partecipazione alla Resistenza (tutti erano militanti del Partito d'Azione) provocano l'arresto di Belgiojoso e Banfi e la loro deportazione, prima a Fossoli, poi a Bolzano, e infine a Gusen (sottocampo di Mauthausen), in Austria. La permanenza a Gusen durerà poco più di un anno; al suo ritorno Belgiojoso cercherà di esorcizzare la tragedia vissuta costruendo l'ultimo Monumento razionalista dei BBPR dedicato ai Caduti nei Campi di Concentramento nel cimitero Monumentale di Milano.
Nel dopoguerra lo studio mantiene, nell'acronimo, la lettera B in ricordo del collega Banfi, morto a Gusen pochi giorni prima della liberazione.
I tre aderiscono al Movimento Studi Architettura (M.S.A., di cui Belgiojoso fu presidente nel 1947) fondato tra gli altri da Franco Albini, Ignazio Gardella, Piero Bottoni e Giancarlo De Carlo.
Dal 1950 Belgiojoso insegna a Milano e Venezia.
Nel 1958 è Membro Onorario della Royal Society of Art, London. Nel dopoguerra la tematizzazione delle "preesistenze ambientali" e cioè del rapporto dell'architettura con il suo contesto storico, coinvolge (anche tramite l'intensa attività pubblicistica esercitata da Rogers su"Domus" e "Casabella-Continuità") BBPR nella polemica prima con Bruno Zevi e poi con Reyner Banham.
Al neorealismo del quartiere INA Casa di Cesate (1956) seguiranno il restauro del Castello Sforzesco di Milano come Museo (1956-63) e la costruzione della torre Velasca (1956-1958).
L'edificio della Hispano Olivetti (1965) e la sede della Chase Manhattan Bank in Piazza Meda (1969) rappresentano gli ultimi significativi lavori dello studio.
Dopo la morte di Rogers (1969) e Peressutti (1976) Belgiojso iniziò il restauro di Palazzo Reale ed ebbe lavori in diverse parti d'Italia e all'estero, compresi i Paesi Arabi.
L'ultimo riconoscimento di cui andava particolarmente fiero fu la Medaglia d'Oro alla Cultura ricevuta nel 2002 dal suo antico compagno di lotte Carlo Azeglio Ciampi.
La "Memoria sentita come tormento e come dovere" (cfr. Irace) lo porterà a pubblicare due raccolte di poesie (Non mi avrete e Come niente fosse, Venezia, Edizioni Del Leone, 1986 e 1993) a distanza di cinquant'anni dalla loro composizione a Gusen.
Il racconto di Gusen, Notte, Nebbia (Milano, Guanda 1996) Frammenti di una vita (Milano, Archinto, 1999) testimoniano un'ostinata fiducia nella possibilità di salvare se stessi (e gli altri) attraverso l'esercizio costante della dignità e sono, allo stesso tempo, la cronaca di una lotta strenua (e riuscita) di evasione interiore dall'orrore della Storia.
La biografia è tratta dal catalogo della mostra Non mi avrete. Disegni da Mauthausen e Gusen. La testimonianza di Germano Facetti e Lodovico Belgiojoso a cura di Marzia Ratti tenuta a La Spezia il 29 settembre 2006.