Salvatore
Mazzotta
M
08/01/1919, Lecce (LE), Italia
08/04/1945, Gusen, Austria
Nato l'8 gennaio del 1919, terzo di 4 figli, i suoi genitori erano Lazzaro e Maria Grazia, vicini alla famiglia Povero, più tardi importanti esponenti della sinistra leccese. Giovanissimo, cominciò a lavorare nella salumeria del cognato.
Nel 1939 fu arruolato nel 1° reggimento bersaglieri, 9° battaglione, compagnia comando di Torino, finendo prima sul fronte albanese, successivamente su quello jugoslavo e infine in Francia. Ottenuto il brevetto di allievo motociclista, svolse spesso la mansione di portaordini.
Dopo l'8 settembre 1943 il suddetto battaglione, rientrato a Torino, si sciolse. L'11 settembre attraversò le campagne di Torino con il compagno Antonicelli, come risulta dal suo diario conservato dai familiari, sopravvisse a una perquisizione nazista e il 15 settembre fu ospitato a Castelnuovo Calcea (AT) dalla famiglia Scavino, avvezza a grande solidarietà. Il nostro si offrì come collaboratore nei lavori per la vendemmia. Fece poi parte della 78ª brigata Garibaldi, operante nelle zone di Asti e di Cuneo. Probabilmente a seguito della soffiata della moglie di un gerarca fascista, racconta la sorella Pia, lui e altri partigiani furono catturati il 17 dicembre 1944. Racconta la nipote Maura che dopo qualche giorno i tedeschi fecero schierare in piazza tutte le donne del paese, facendo passare davanti a loro i partigiani arrestati, fra i quali proprio Salvatore Mazzotta.
Questi prima fu trasferito a Bolzano, poi a Mauthausen (4-5 febbraio 1945), immatricolato con il numero 126/83, e infine nel sottocampo di Gusen. Nel marzo del 1945 Mazzotta si ammalò e l'8 aprile morì.
Una targa stradale nel rione "San Pio" di Lecce conserva il suo ricordo.
Inserimento e revisione redazionale della scheda biografica a cura di Barbara Berruti e Andrea D'Arrigo.
Citazioni di o su Salvatore Mazzotta in Monografia
• Enzo Bianco, Liberi e ribelli da Lecce nella Resistenza, Lecce, rgo edizioni, 2005