Carlo Galante Garrone ad Aix Le Bains (Francia) nel 1972
Carlo
Galante Garrone
M
2/12/1910, Vercelli (VC), Italia
20/06/1997, Torino (TO), Italia
Coniugato
Nato a Vercelli nel 1910 in una famiglia legata alla tradizione del Risorgimento e dell'interventismo democratico, fratello minore di Alessandro e Virginia, Carlo Galante Garrone si trasferisce nel 1928 a Torino, dove si laurea in giurisprudenza nel luglio 1932. Superato il concorso per entrare in magistratura nel 1935, dopo un primo periodo trascorso a Ivrea dove è nominato pretore nel 1936, prosegue la carriera giudiziaria presso il Tribunale di Torino. Sin dalla fine degli anni Trenta è vicino al gruppo torinese che, riunito intorno a Ada Gobetti, si richiama al movimento antifascista Giustizia e Libertà. Con il fratello e Giorgio Agosti (al quale è legato sin dagli anni dell’università), dal 1940 stringe rapporti sempre più stretti con Dante Livio Bianco e con loro entra a far parte del Partito d’azione torinese sorto nel 1942.
Prende parte attiva alla Resistenza, organizzando presso la sede del tribunale di Torino un deposito di stampa clandestina del partito che smista per la distribuzione e dall’autunno 1944 svolge attività di collegamento con le formazioni Giustizia e Libertà del Cuneese. Sfuggito all’arresto nel febbraio 1945, prende parte alla liberazione di Cuneo con la prima Divisione alpina GL. Subito dopo la guerra viene pubblicato Viva il capomastro, una raccolta di detti mussoliniani da lui compiuta nel 1940 e circolata clandestinamente durante la Resistenza.
Nell’ottobre 1945 è nominato prefetto politico di Alessandria dal Cln piemontese, in sostituzione di Livio Pivano (divenuto membro della Consulta), carica che ricopre fino al 1° marzo 1946. Ritornato alla professione di giudice, come molti altri compagni azionisti continua in ambito culturale l’impegno politico, collaborando con varie riviste tra le quali “Resistenza”, “Il Ponte” di Piero Calamandrei, “Il Mondo”, adoperandosi in particolare per la difesa della Resistenza e la denuncia della mancata epurazione legata agli effetti dell’amnistia Togliatti.
Nel settembre 1953, due mesi dopo la morte improvvisa di Livio Bianco, ne rileva lo studio legale, lasciando la magistratura per intraprendere la carriera di avvocato. In questa veste, negli anni successivi prenderà parte alla difesa di Ferruccio Parri, calunniato da giornalisti neofascisti, e a quella di Sandro Pertini, Giorgio Amendola, Franco Calamandrei, Rosario Bentivegna, Carlo Salinari, Carla Capponi e Riccardo Bauer, nel processo legato all’attentato di via Rasella avviato da alcuni parenti di vittime della strage delle Fosse Ardeatine.
Su sollecitazione di Parri, accetta di candidarsi alle elezioni politiche del 1968 come indipendente nelle liste del Pci-Psiup: sarà senatore della Sinistra indipendente per tre successive legislature, dal 1968 al 1979 (al fianco non solo di Parri, ma anche di Franco Antonicelli, Tullia Carettoni, Carlo Levi, Lelio Basso, Raniero La Valle, Tullio Vinay) e deputato dal 1979 al 1983. Membro dalla fine del 1969 della commissione d’inchiesta sul caso Sifar-De Lorenzo, si impegna in seguito nella battaglia per l’introduzione del divorzio, per la riforma del codice penale Rocco, per la riforma dell’ordinamento penitenziario, contro la legge Reale del 1975 e nella denuncia dello scandalo Lockheed.
Conclusa l’esperienza parlamentare, si candida alle elezioni amministrative del 1985 nelle liste del Pci ed entra a far parte del Consiglio comunale di Torino nel quale rimane sino al 1991. Muore a Torino nel 1997.
Citazioni di o su Carlo Galante Garrone in Monografia
• Carlo Galante Garrone, Vita e opinioni di Alessandro Prefetti, Milano, FrancoAngeli, 1992, pp.206 • Carlo Galante Garrone, Viva il capomastro! Detti mussoliniani dagli scritti e dai discorsi. Nell'anno MCMXLV scelti raccolti e ordinati a florilegio per uso di meditate memorie sotto le mentite spoglie di Isidoro Pagnotta, Paola Caramella editrice, 2007, pp.119, [Riedizione nel decimo anniversario della morte dell'autore con la prefazione di Gian Carlo Caselli] • Isidoro Pagnotta, Viva il capomastro! Dagli scritti, discorsi e colloqui di Benito Mussolini. In appendice: Viva l'imbianchino! (le promesse di Hitler), Cuneo, Panfilo editore, 1945, pp.104, [Isidoro Pagnotta pseudonimo di Carlo Galante Garrone ] • I Galante Garrone: una famiglia vercellese del novecento. Atti del convegno di studi, Vercelli, 17 marzo 2004, Edoardo Tortarolo (cur.), Vercelli, 2004, pp.43, [con interventi di Edoardo Tortarolo, Gian Paolo Romagnani, Alberto Cavaglion, Giusi Baldissone] • Paolo Borgna, Un paese migliore. Vita di Alessandro Galante Garrone, Roma-Bari, Laterza, 2006, pp.XI-480 • Alessandro Galante Garrone, Il mite giacobino. Conversazione su libertà e democrazia, Paolo Borgna (cur.), Roma, Donzelli, 1994, pp.111 • Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione, Torino, Utet, 2006, pp.42, [1ª edizione Milano, Feltrinelli, 1982] • Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco, Un'amicizia partigiana. Lettere 1943-1945, Giovanni De Luna (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 2007, pp.LXVIII-430, [1ª edizione Torino, Meiynier, 1990] • Giorgio Agosti, Dopo il tempo del furore. Diario 1946-1988, Aldo Agosti (cur.), Torino, Einaudi, 2005, pp.XXX-780 • Diego Giachetti, Per la giustizia e la libertà. La stampa Gielle nel secondo dopoguerra, Milano, FrancoAngeli, 2011, pp.164 • Oltre la guerra fredda. L'Italia del Ponte (1948-1953), Mimmo Franzinelli (cur.), Roma Bari, Laterza, 2010, pp.378 • Mario Isnenghi, Dalla Resistenza alla desistenza.L'Italia del "Ponte" (1945-1947), Roma Bari, Laterza, 2007, pp.418 • Luca Polese Remaggi, Il Ponte di Calamandrei. 1945-1956, Firenze, Olschki, 2001, pp.95-98, 42 • Luca Polese Remaggi, La nazione perduta. Ferruccio Parri nel Novecento italiano, Bologna, il Mulino, 2004, pp.389-391, [ ] • Mimmo Franzinelli, L'amnistia Togliatti 22 giugno 1946. Colpo di spugna sui crimini fascisti, Milano, Mondadori, 2006, pp.136 • Storico per passione civile. Atti del Convegno di studi «Alessandro Galante Garrone 1909-2003», Aldo Agosti (cur.), Alessandria, Edizioni Dell'Orso, 2010, pp.XXX-320 • Alessandro Galante Garrone, Franco Venturi, Vivere eguali. Dialoghi inediti intorno a Filippo Buonarroti, Manuela Albertone (cur.), Reggio Emilia, Diabasis, 2009, pp.351, [con un saggio di Manuela Albertone] • Piero Calamandrei, Lettere 1915-1956, Giorgio Agosti e Alessandro Galante Garrone (cur.), Firenze, La Nuova Italia, 1968, vol.II • Mario Giovana, La Resistenza in Piemonte. Storia del CLN regionale, Milano, Feltrinelli, 1962, pp.29
Citazioni di o su Carlo Galante Garrone in Articolo di monografia
• Gian Paolo Romagnani, Alessandro e Carlo Galante Garrone tra storiografia, politica e impegno civile in I Galante Garrone: una famiglia vercellese del novecento. Atti del convegno di studi, Vercelli, 17 marzo 2004, Edoardo Tortarolo (cur.), Vercelli, 2004, pp. 11-21 • Mario Giovana, Galante Garrone, Carlo in Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Einaudi, 2001, vol. II, pp. 546-547, [ ]
Citazioni di o su Carlo Galante Garrone in Articolo di periodico
Gian Paolo Romagnani, Vita e opinioni di Carlo Galante Garrone. Riflessioni e ricordi in "Torino Sette - La Stampa", 15 giugno 2007 • Carlo Galante Garrone, Guerra di liberazione (dalle galere) in "Il Ponte", a. III, n. 11-12, 1947, pp. 1041-1066, [ripubblicato in Mario Isnenghi, Dalla Resistenza alla desistenza. L'Italia del "Ponte" (1945-1947), Roma Bari, Laterza, 2007, pp. 387-414] • Alessandro Prefetti, Un archivio al macero in "Il Ponte", a. V, n. 10, 1949, pp. 1253-1273, [(Alessandro Prefetti pseudonimo di Carlo Galante Garrone) ripubblicato in a cura di Mimmo Franzinelli (cur.), Oltre la guerra fredda. L'Italia del Ponte (1948-1953), Roma Bari, Laterza, 2010, pp. 302-328]