Enrico
Adami Rossi
M
1880, Cagliari (CA), Italia
1963, Roma (RM), Italia
Il 5 luglio 1943 il generale Adami Rossi fu nominato comandante della difesa territoriale di Torino.
Dopo la caduta del fascismo rifiutò la collaborazione del Fronte Nazionale di Torino e, in ottemperanza alla circolare Badoglio-Roatta, diede l'ordine di sparare contro gli operai torinesi in sciopero, provocando diverse vittime.
Il 1° agosto emanò un bando con cui si ordinava che gli "evasi" dal carcere giudiziario, i politici liberati dalla popolazione, si costituissero entro tre giorni. Il comunista Dante Conti fu arrestato durante una manifestazione, Giuseppe Saragat venne arrestato al suo rientro dalla Francia.
Il 18 agosto mise nuovamente in atto la repressione sugli operai che volevano uscire dallo stabilimento Fiat Grandi Motori per manifestare: ci furono due morti e tre feriti.
Aderì alla Rsi e l'11 novembre fu nominato comandante delle difesa territoriale di Firenze.
Fu membro del tribunale fascista e sottoscrisse la condanna a morte di cinque partigiani, fucilati per rappresaglia in seguito all'uccisione del tenente colonnello Gobbi.
A fine febbraio 1944 insediò a Firenze il Tribunale militare straordinario che comminò diverse condanne a morte.
Dopo la Liberazione venne riconosciuto colpevole di collaborazionismo e fu condannato dalla Corte d'Assise di Firenze alla fucilazione alla schiena ed alla confisca dei beni.
La sentenza venne annullata dalla Corte di Cassazione e Adami Rossi, reintegrato nel grado, venne considerato in congedo dal 9 agosto 1943.
Fonte: Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, volume I, La Pietra editore, Milano 1968.