Dante Livio
Bianco
M
19/05/1909, Cannes (), Francia
12/07/1953, Cima Saint Robert (CN), Italia
Nato a Cannes nel 1909, dove il padre, sarto emigrato da Valdieri, aveva raggiunto una solida posizione nel settore tessile, Dante Livio Bianco frequenta il liceo classico a Cuneo. Come il cugino Aldo Quaranta, con il quale condivide una grande passione per la montagna, Bianco si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, laureandosi nel 1930 con Gioele Solari. Proprio all'università avviene il primo incontro con l'antifascismo: nel maggio 1928 Francesco Ruffini è contestato dagli studenti fascisti per essersi espresso in Senato contro il progetto di riforma elettorale plebiscitaria; Bianco, come Mario Andreis, Giorgio Agosti, Alessandro Galante Garrone e Ludovico Geymonat, è tra quanti manifestano sostegno al docente di diritto ecclesiastico e negli scontri che seguono l'episodio, insieme a Modesto Soleri, viene percosso dai fascisti.
Dopo la laurea, Bianco sceglie la professione legale, lavorando dapprima a Cuneo e, dall'estate del 1933, nello studio torinese di Manlio Brosio, che era stato collaboratore della "Rivoluzione liberale" di Gobetti. In questo ambiente Bianco stringe relazioni sempre più salde con i fratelli Alessandro e Carlo Galante Garrone e con Agosti, con i quali aderisce al Partito d'azione sin dalla fondazione nel 1942.
Il 12 settembre 1943, a soli quattro giorni dall'armistizio, Bianco con undici compagni, tra i quali Duccio Galimberti, Arturo Felici, Edoardo Soria e Leandro Scamuzzi, fonda a Madonna del Colletto, a poca distanza dalla sua casa di Valdieri, l'"Italia Libera", nucelo originario delle formazioni Giustizia e Libertà nel Cuneese, nelle quali militeranno anche la moglie Pinella Ventre (sposata nel 1937), il fratello Alberto e la cognata Alda Frascarolo. Divenuto commissario politico della I divisione Gl nel luglio 1944, Bianco, a seguito dell'uccisione di Galimberti da parte dei fascisti, nel febbraio del 1945 assume la carica di comandante regionale delle formazioni Gl, trasferendosi a Torino.
Bianco, che subito dopo la Liberazione scrive una documentata cronaca della guerra partigiana, entra a far parte della Consulta nazionale, ma in seguito alla crisi del Pda dopo il suo primo congresso e ai deludenti esiti per il partito delle elezioni del 2 giugno 1946, lascia la politica attiva. Tuttavia, al fianco di molti dei compagni dell'area azionista torinese, prosegue il proprio impegno civile e culturale in particolare con l'Associazione Gl, sorta nel 1947. Ritornato alla professione di avvocato e alla ricerca giuridica, è impegnato in difesa della Resistenza in numerosi processi del dopoguerra, tra cui quello per l'attentato di via Rasella. Nel 1953 appoggia l'esperienza di Unità Popolare di Piero Calamandrei e Ferruccio Parri, che riesce a bloccare il meccanismo maggioritario introdotto dalla cosiddetta "legge truffa". Muore improvvisamente in un incidente in montagna il 12 luglio di quell'anno.
Citazioni di o su Dante Livio Bianco in Monografia
• Willy Jervis, Lucilla Jervis Rochat e G. Agosti, Un filo tenace: lettere e memorie 1944-1969, Luciano Boccalatte (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 2008, pp.247, [introduzione di Giovanni De Luna, postfazione di Giovanni Jervis (1° edizione Scandicci, La Nuova Italia, 1998)] • Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco, Un'amicizia partigiana. Lettere 1943-1945, Giovanni De Luna (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 2007, pp.LXIX-430, [1° edizione Torino, Meynier, 1990] • L'edera e l'olmo. Storia di Livio, Pinella, Alda e Alberto Bianco, Paola Agosti (cur.), Cuneo, +eventi, 2007, pp.158, [testi di Michele Calandri e Alessandra Demichelis] • Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione, Torino, Utet, 2006, pp.468, [1° edizione Milano, Feltrinelli, 1982] • Giorgio Agosti, Dopo il tempo del furore. Diario 1946-1988, Aldo Agosti (cur.), Torino, Einaudi, 2005, pp.XXX-780 • Mario Giovana, Giustizia e libertà in Italia. Storia di una cospirazione antifascista 1929-1937, Torino, Bollati Boringhieri, 2005, pp.263 • Paolo Borgna, Un paese migliore. Vita di Alessandro Galante Garrone, Roma-Bari, Laterza, 2006, pp.XI-480 • Alessandro Galante Garrone, I miei maggiori, Milano, Garzanti, 1984, pp.294-314 • Nuto Revelli, La guerra dei poveri, Torino, Einaudi, 1981, pp.X-398, [1° edizione Torino, Einaudi, 1962 (volume dedicato a Livio Bianco)] • Aldo Alessandro Mola, Pensiero ed azione di Dante Livio Bianco, Milano, Centro "Giancarlo Puecher", 1967, pp.149, [prefazione di Ferruccio Parri] • Dante Livio Bianco, Venti mesi di guerra partigiana nel Cuneese, Cuneo, Panfilo editore, 1946, pp.182, [prefazione di Franco Venturi] • Dante Livio Bianco, Guerra partigiana. Raccolta di scritti, Giorgio Agosti e Franco Venturi (cur.), Torino, Einaudi, 1954, pp.XXVI-478, [riedizione del testo del 1946, con il diario (dal 5 novembre 1943 al febbraio 1945), corrispondenze con la moglie e con amici partigiani del periodo della Resistenza, rapporti di guerra e scritti di argomento partigiano] • Dante Livio Bianco, Guerra partigiana, Torino, Einaudi, 2006, pp.LVIII-152, [premessa di Norberto Bobbio, introduzione di Nuto Revelli (riedizione del testo del 1946, 1° edizione Torino, Einaudi, 1973)] • Le formazioni GL nella Resistenza. Documenti, G. De Luna, P. Camilla, D. Cappelli, S. Vitali (cur.), Milano, Franco Angeli, 1985, pp.504, [Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, Federazione italiana delle associazioni partigiane]
Citazioni di o su Dante Livio Bianco in Articolo di monografia
• Maria Eleonora Ortoleva, Dante Livio Bianco in Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Einaudi, 2001, vol. II, pp. 489-490 • Alessandro Galante Garrone, Bianco, Dante Livio in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1968, vol. 10, pp. 229-230
Citazioni di o su Dante Livio Bianco in Articolo di periodico
• Dante Livio Bianco, Venti mesi di guerra partigiana nel Cuneese in "Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà", n. 5-6, gennaio-agosto 1945, pp. 13-98, [Milano, La Fiaccola] • In memoria di Dante Livio Bianco in "Il Ponte", a. X, n. 4, luglio 1954, pp. 564-622, [scritti di Luigi Einaudi, Aldo Garosci, Giorgio Agosti, Manlio Brosio, Arturo Felici, Jacques Lippmann, Massimo Mila, Carlo Galante Garrone, Piero Calamandrei] • Franzo Grande Stevens, Profili di avvocati. Dante Livio Bianco in "La Pazienza", ottobre 1985 • Alla memoria di Livio Bianco s'inchina la rossa bandiera di "G.L." in "Resistenza. Notiziario Gielle", a. VII, n. 6-7-8, giugno-agosto 1953, pp. 1-6, [scritti di E. Enriques Agnoletti, F. Dalmazzo, P. Greco, E.A. Buscaglione, M. Giovana, O. Carelli, G.C. Spirolazzi (con il discorso funebre di F. Parri e i messaggi di cordoglio di L. Einaudi, U. La Malfa, E.Lussu, M. Brosio, E. Gula)]