Giordano
Pratolongo
M
1905, Trieste (TS),
1953, Rovereto (TN)
Nasce a Trieste il 22 febbraio 1905 da famiglia operaia. Aderisce al Circolo giovanile socialista di Scoglietto (Trieste) già nel 1919, a quattordici anni, e nel 1920 partecipa all'attività degli Arditi Rossi per la difesa delle sedi del partito, della Camera del Lavoro e del giornale "Il Lavoratore". Si iscrive alla Federazione giovanile comunista fin dalla sua fondazione, dopo la scissione di Livorno del 1921, divenendone un dirigente regionale. Nel novembre del 1926 emigra clandestinamente nel Lussemburgo, dove dirige i gruppi di emigrati italiani, delle Leghe antifasciste e di altre organizzazioni. Espulso dal Lussemburgo per attività sovversiva, alla fine del 1928, si trasferisce a Parigi, dove rimane per due anni, ricoprendo vari incarichi nel Partito comunista francese e nel Centro estero della Federazione giovanile comunista italiana. Dopo aver compiuto vari viaggi clandestini in Italia, viene inviato alla scuola dell'Internazionale giovanile comunista a Mosca, come dirigente della Sezione latina. Nel 1931 rientra in Italia come responsabile del Centro interno, ma viene arrestato a Bologna. Deferito al Tribunale speciale, viene condannato a 12 anni di reclusione. Amnistiato nel 1932, dopo solo due giorni, viene mandato al confino per oltre 10 anni, prima a Ponza, dove partecipa al Comitato direttivo clandestino costituito tra i confinati comunisti, poi a Ventotene in cui prosegue la sua attività di dirigente. Quando nel giugno del 1943 liberato torna a Trieste, entra a far parte del Comitato federale del Partito comunista. Il 9 agosto 1943 viene nominato Commissario dei sindacati operai industriali della Provincia di Trieste dal Governo Badoglio e membro del Fronte nazionale. Il 9 settembre partecipa all'organizzazione della Guardia nazionale contro i tedeschi che si scioglie anzitempo con l'invasione nazista. Per incarico della direzione del Pci, guida la Federazione comunista a Trieste, organizzando i primi gruppi gappisti e partigiani. Assieme a Luigi Frausin rappresenta il partito comunista nel Cln triestino. Nel gennaio 1944, dopo la cattura di vari membri del Cln, viene trasferito a Torino con l'incarico di responsabile della delegazione Brigate Garibaldi del Piemonte, di cui fu comandante fino al gennaio 1945. Successivamente e fino alla Liberazione diventa responsabile del Triumvirato insurrezionale Triveneto, come dirigente politico e militare.
Nel Dopoguerra prosegue l'impegno politico nelle fila del Pci: alla fine del 1945 nella sezione centrale di organizzazione a Roma, in qualità di responsabile degli ispettori di partito; come membro del Comitato centrale con l'elezione al V Congresso (gennaio 1946); viene eletto deputato prima all'Assemblea Costituente, poi alla Camera per la Circoscrizione Udine-Belluno-Gorizia con le elezioni del 1948. Tra 1946 e il 1947, inoltre, dirige l'Ufficio informazioni del Pci a Trieste e il giornale "L'Informatore del Popolo".
Muore il 3 marzo 1953, a causa di un'affezione polmonare contratta negli anni di carcere e di confino, aggravatasi dopo un'aggressione da parte di fascisti a Monfalcone.
Note tratte dalle schede biografiche pubblicate in: Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Vol. IV, N-Q, Milano, La Pietra, 1984, pp. 757-758; Franco Andreucci - Tommaso Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico. 1953-1943, Vol. IV, Roma, Editori riuniti, 1978, pp. 233-236; dal volume Giordano Pratolongo nella lotta antifascista e nell'insurrezione nazionale presentato da Vittorio Vidali, a cura del Circolo di Studi Politico sociali Che Guevara, Trieste, 1974; dall'articolo È morto Giordano Pratolongo, pubblicato nel quotidiano "l'Unità", a. XXX (nuova serie), n. 63, merc. 4 marzo 1953.