Renato
Willermin
M
08/02/1896, Milano (MI), Italia
27/12/1943, Savona (SV), Italia
Willermin Renato, (o Vuillermin) nacque a Milano l'8 febbraio 1896, figlio di Edoardo Vuillermin, Vicecancelliere al Tribunale di Milano. Con il trasferimento del padre a Torino, insieme ai due fratelli e alle tre sorelle, andò a vivere nel capoluogo piemontese, frequentandovi le scuole. Rimasto orfano a dieci anni, entrò nel seminario dei padri salesiani di Saluggia (Vercelli). Abbandonati gli studi religiosi, partecipò quindi alla Prima guerra mondiale, come Tenente degli Alpini, rimanendo ferito in combattimento. Nel 1920 si laureò in scienze fisiche e naturali e divenne professore alla Scuola Normale di Ivrea. Nel 1924 si laureò in giurisprudenza e cominciò quindi ad esercitare la professione di avvocato. Nel 1926 si laureò in scienze politiche. Contemporaneamente iniziò a scrivere su alcuni giornali e riviste, entrando a far parte della redazione del quotidiano Il Momento. Fondatore di diversi gruppi giovanili cattolici, prese parte al movimento dell'Azione Cattolica Italiana; membro del Partito Popolare fin dalla sua fondazione (fu delegato al primo congresso, a Bologna), fu eletto Presidente regionale della Gioventù Cattolica Piemontese nel 1920, ricoprendo tale incarico fino al 1924. In quello stesso periodo fu altresì direttore del settimanale Giovane Piemonte. Tra il 1922 ed il 1923, avendo indirizzato una lettera aperta a Mussolini, denunciando i soprusi e le violenze compiute contro le associazioni cattoliche, fu vittima di aggressioni e pesanti bastonature ad opera dei fascisti. Tenace oppositore del Regime, nel 1938, avendo rifiutato di iscriversi al P.N.F., iniziò ad essere vigilato e, su richiesta del Prefetto di Torino, fu licenziato dalla Società Idroelettrica Piemonte, all'interno della quale era responsabile dell'ufficio legale. Trasferitosi nei mesi successivi a Finale Ligure, dove possedeva una villa, iniziò a condurvi l'attività forense, entrando in contatto con i maggiori esponenti cattolici antifascisti locali. Insieme ad un gruppo di questi, il 24 novembre 1942, fu arrestato a causa di una delazione di un centurione fascista e, dopo aver trascorso 26 giorni in carcere, il 13 gennaio 1943 fu condannato come sovversivo dalla Commissione Provinciale di Savona a cinque anni di confino, venendo destinato a Giulianova, in provincia di Teramo. Fu rilasciato al momento della caduta di Mussolini, il 29 luglio 1943, e fece così ritorno a Finale Ligure; in questa località fu arrestato nel pomeriggio del giorno di Natale del 1943. Incarcerato a Savona, senza essere né interrogato né processato, fu fucilato dai fascisti, con altri sei compagni, al Forte della Madonna degli Angeli il 27 dicembre 1943.
Materiale aggregato all'Archivio partigiano Ernesto, Casellari politici di antifascisti. Fascicoli 9 "Antifascisti III".
Citazioni di o su Renato Willermin in Monografia
• Guido Malandra, "I caduti savonesi per la lotta di Liberazione", Savona, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia , 2004, pp.[340, 341] • Giuseppe Spataro, "In memoria di Renato Vuillermin nel decennale del suo sacrificio: Savona, 27 dicembre 1953", Savona, Democrazia Cristiana, Comitato provinciale di Savona, 1954