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Profilo biografico: Libero Verardo

Libero Verardo M
23.01.1906, Borzoli (GE), Italia
Verardo Libero
nato a Borzoli (GE) il 23.01.1906
paternità: di Giacomo e Leva Argentina
professione: marittimo.
Residente a Savona
colore politico: Comunista

Il 1 dicembre 1929 viene dimesso dalle Carceri Giudiziarie di Chiavari dopo aver espiato la pena di un anno, undici mesi e quindici giorni, cui era stato condannato con sentenza del 7 luglio 1928 dal R. Tribunale di Savona, per furto e omessa denuncia di arma.
Ritorna a Savona dove gli è impossibile trovare un'occupazione stabile per i suoi precedenti giudiziari. Decide, quindi, di recarsi all'estero in cerca di lavoro e per poter professare liberamente le sue idee comuniste, essendo vigilato in Italia.
Il 7 dicembre del 1929 si imbarca sul piroscafo inglese "Stonepool", senza essere munito di libretto di navigazione e quindi sbarca a Gibilterra in attesa di un piroscafo diretto in Italia. Rimasto senza vigilanza passa in territorio spagnolo in provincia di Malaga e approfittando dello scalo a Marsiglia, sbarca in territorio francese e trova subito lavoro come picchettino.
Dopo circa due mesi parte per Bona, in Algeria, dove trova lavoro come carpentiere.
Rimane a Bona dai primi di marzo al 15 luglio 1930, dove gli è facile trovare amici con cui condivide le stesse idee.
Nel giugno dello stesso anno scrive una lettera antifascista al Supremo Consiglio di Stato in Roma. A questa lettera allega il suo foglio di congedo militare come prova della sua rinuncia alla cittadinanza italiana. Spedisce copia di questa lettera alle testate giornalistiche di Algeria, Francia, Svizzera e infine a Boston, ma non verrà mai a conoscenza della loro pubblicazione.
Alla fine di luglio lascia Bona per dirigersi a Danzica dove giunge nella prima metà di agosto, con l'intenzione di raggiungere in seguito la Russia per poter esprimere liberamente la sua fede politica.
Viene arrestato dalla gendarmeria polacca e imbarcato su un piroscafo diretto in Italia.
Il 13 ottobre sbarca a Venezia dove viene consegnato all'autorità di Pubblica Sicurezza.
Sia al Console d'Italia in Danzica che all'Autorità di P.S. Verardo si qualifica con un altro nome, consigliato da un altro sovversivo italiano residente in Polonia, per poter eventualmente sfuggire alle ricerche diramate sul suo conto. Tradotto nelle locali Carceri Giudiziarie viene denunciato alla R. Procura per espatrio e mentite generalità.
Dal casellario Politico centrale di evince che è condannato a sedici anni e cinque mesi di reclusione, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a tre anni di vigilanza speciale.
Materiale aggregato, Casellari politici di antifascisti. Fascicoli 9 "Antifascisti III"

Relazioni con altri documenti e biografie


Silvana Gurzeni
11/01/2016 19/05/2016
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Come citare questa fonte. Verardo, Libero  in Archos Biografie [IT-BP769]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019