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Fondo: Bianchi Carlo [ ]

Posizione nella struttura d'archivio

A00/01318
Bianchi Carlo

Carlo Bianchi, nato a Milano il 22 marzo 1912 da Mario, industriale cartario e da Amalia Pomé, compie l’intero corso degli studi presso il Collegio San Carlo di Milano e nel luglio 1930 ottiene il diploma di maturità classica. Successivamente si iscrive al Regio Istituto superiore di Ingegneria di Milano laureandosi nel 1935 e, vinta una borsa di studio, frequenta il corso di specializzazione per ingegneri elettricisti presso la Fondazione Carlo Erba. Assunto il 1° dicembre 1936 dalla Società Siemens, si dimette il 31 dicembre dello stesso anno (presumibilmente per evitare l’adesione forzata al Partito nazionale fascista) ed entra a far parte della ditta paterna. Profondamente credente sia per formazione familiare e culturale che per disposizione personale, fin dalla prima giovinezza è attivo nell’Azione Cattolica. Tra il 1927 e il 1931 collabora con la parrocchia del quartiere Barona dove si impegna nell’Oratorio e opera per aprire un gruppo di Azione Cattolica. Iscrittosi all’università, entra nella Fuci all’interno della quale maturerà diverse esperienze e promuoverà attività sociali a sostegno di persone in difficoltà. Nel corso della guerra ricoprirà di fatto il ruolo di presidente della Fuci di Milano. Nel novembre 1938 sposa Albertina Casiraghi e dal matrimonio nasceranno i figli Emilio (1939), Guido (1940), Roberto (1943) e Carla (1944). Antifascista e quindi molto critico nei confronti del fascismo e del nazismo, quest’ultimo da lui direttamente sperimentato nel corso degli anni Trenta in occasione di diversi soggiorni in Germania, con l’8 settembre il suo antifascismo diviene militante ed egli entra in contatto con il Cln e la Resistenza milanese. Nel periodo novembre 1943 – febbraio 1944 ospita in casa sua Teresio Olivelli, ricercato dalla polizia fascista, e con lui promuove il progetto del giornale “il ribelle”, foglio antifascista di ispirazione cattolica vicino alle formazioni partigiane Fiamme Verdi che verrà pubblicato dal marzo 1944 all’aprile 1946. Nell’inverno 1943 – 1944, in collaborazione con don Andrea Ghetti e prendendo ispirazione dalla lettera del card. Ildefonso Schuster agli universitari cattolici del 21 febbraio 1943 che invitava a prepararsi per costruire la futura società postbellica, promuove la costituzione di un’attività di sostegno e di aiuto per la popolazione in difficoltà. L’iniziativa, approvata dal cardinale di Milano Ildefonso Schuster, prenderà il nome di “La Carità dell’Arciviscovo” e diverrà operativa nel gennaio 1944 con la costituzione di diversi centri: di assistenza medica, di assistenza legale, di consulenza economica, di assistenza scolastica, un ufficio ricerche, un centro culturale, un centro stampa e un pensionato per studenti universitari. Carlo Bianchi è impegnato a Milano anche in attività clandestine e il 27 aprile 1944, su delazione di un compagno della Fuci, é arrestato insieme a Teresio Olivelli in Piazza San Babila e trasferito nel carcere di San Vittore. Dopo un periodo di isolamento e diversi interrogatori, il 9 giugno è trasferito nel campo di concentramento di Fossoli da dove fortunosamente riuscirà a inviare diversi messaggi alla famiglia e dove, nonostante le grandi difficoltà, cercherà di organizzare una rete di solidarietà e di condivisione con gli altri detenuti. All’alba del 12 luglio 1944, su ordine delle autorità tedesche in rappresaglia per la morte di sei militari tedeschi avvenuta a Genova, Carlo Bianchi ed altri 68 prigionieri sono trasferiti al Poligono di tiro di Cibeno (Carpi) dove vengono fucilati e sepolti in una fossa comune. Al momento della fucilazione due condannati Mario Fasoli ed Eugenio Jemina riescono fortunosamente a fuggire.
Solo al termine della guerra, il 17 maggio 1945 si riesce ad individuare il luogo della sepoltura e si procede alla riesumazione delle salme. Carlo Bianchi è stato insignito nel 1964 della medaglia d'Oro del Comune di Milano e nel dicembre 1971 della Medaglia di bronzo al valor militare. Il fondo è stato donato all’Insmli dai figli Emilio, Roberto e Carla nel settembre 2017 e riordinato e descritto da Gabriella Solaro nel dicembre successivo.
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Versamenti
2017 2017 Accessibile


Bianchi Iacono Carla, Aspetti dell'opposizione dei cattolici di Milano alla Repubblica sociale italiana, Brescia, Morcelliana, 1998, pp.198

Relazioni con altri documenti e biografie


Solaro Gabriella 18/12/2017
11/04/2018
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Come citare questa fonte. Bianchi Carlo  in Archivio Insmli, fondo Bianchi Carlo [IT-A00-FO848]
Ultimo aggiornamento: sabato 26/12/2020