C00/00213/02
Corrispondenza
La seconda serie, "Corrispondenza", costituisce il nucleo fondamentale dell'archivio. Il riordino ha mantenuto la suddivisione tematica originaria: "Corrispondenza sui lavori", "Enciclopedie e mostre", "Conferenze", "Collane editoriali", "Riviste", "Commissioni per premi", "Collaborazioni mancate", "Attività politica", "Scuola e Università", "Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione"; una ulteriore sottoserie, "Relazioni e interventi a convegni", è stata stabilita a partire da un nucleo di carte rinvenute sommariamente suddivise, in parte palesemente estratte da altri fascicoli, indizio dell'intenzione di riservare una peculiare evidenza all'organizzazione e alla diretta partecipazione a seminari e convegni dell'Insmli e della rete degli Istituti della resistenza italiani. Le 145 buste, (di cui 75 riservate), che raccolgono in ordine cronologico stretto all'interno di ogni partizione lettere, ritagli di stampa e altre carte di varia tipologia riguardanti il lavoro dello storico, l'attività politica, l'università e gli Istituti della Resistenza formano una rilevante fonte per la storia politico-culturale italiana della seconda metà del secolo, intrecciata con il percorso di uno dei suoi protagonisti. Di particolare importanza la documentazione, rintracciabile non solo nella sottoserie riservata alle carte universitarie ma trasversalmente presente in tutta la serie, riguardante l'azione per la legittimazione scientifica e il riconoscimento istituzionale dell'insegnamento della storia contemporanea nell'ordinamento accademico italiano; opera che, a partire dai primi anni Sessanta, è documentata da una fitta rete di corrispondenze con gli storici dell'università italiana. Non sorprende il contenuto in larga misura "pratico" dei carteggi accuratamente conservati, segno della consapevolezza che l'operare politico e culturale abbisogna pur sempre di persone e strumenti per raggiungere i propri obiettivi. Si trovano qui le documentazioni più rilevanti relative alla Resistenza e alla militanza nel Psli.
Vanno inoltre segnalati gli incartamenti, presumibilmente gli unici sopravvissuti in questa misura, del Circolo della Resistenza di Torino, presieduto da Quazza dal 1966 al 1980, e del Comitato unitario antifascista, gli organismi dell'ultima stagione dell'impegno politico diretto, aperti alla partecipazione di tutte le forze politiche e sindacali e dei movimenti della nuova sinistra, intesi come strumenti di un progetto di democrazia "dal basso" che non troverà più spazio con l'affermarsi della politica del "compromesso storico" della metà degli anni Settanta.
1935-1994
70
0
282
Pischedda Carlo
28/05/2008
Boccalatte Luciano
06/06/2008
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