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"La Carità dell'Arcivescovo"
“La Carità dell’Arcivescovo” è stata creata da Carlo Bianchi in collaborazione con don Andrea Ghetti per offrire sostegno su vari fronti alla popolazione meno abbiente. Il 17 dicembre 1943 Bianchi presenta al card. Ildefonso Schuster, per chiederne l’approvazione, un promemoria con la proposta di costituire un’organizzazione, denominata poi “La Carità dell’Arcivescovo”, che prevede l’apertura di diversi centri: di assistenza medica, di assistenza legale, di consulenza economica per indigenti, invalidi e reduci, di assistenza scolastica con attività di doposcuola presso diverse parrocchie, un ufficio ricerche per i dispersi, un centro culturale, destinato in particolare a studenti universitari e a giovani laureati, per la formazione di persone competenti in problematiche di interesse socioculturale e un centro stampa per diffondere tra gli operai il pensiero sociale della Chiesa. Ottenuta l’approvazione dell’Arcivescovo (19 dicembre 1943), il 18 gennaio 1944 vengono inaugurati presso la sede della Fuci in via San Tommaso 4 il centro di assistenza medica e il centro di assistenza legale che offrono cure e consulenze a titolo gratuito da parte di professionisti iscritti alla Fuci o amici di Bianchi e di don Ghetti. All’interno del progetto “La Carità dell’Arcivescovo” Bianchi e Ghetti programmano anche l’apertura di un pensionato per studenti universitari, denominato “Casa Nostra”, che avrà sede in via Pascoli, 62 e verrà inaugurato nel gennaio 1944. La “Carità dell’Arcivescovo”, nata spontaneamente per volontà di Bianchi e di pochi altri collaboratori, nel dopoguerra verrà formalmente costituita in Associazione (14 novembre 1946) e nel 1984, su richiesta della Charitas ambrosiana, modificherà la propria denominazione in “Centro di assistenza legale e medica card. Ildefonso Scuster”. Attualmente ha sede in Via Bergamini 10. La documentazione presente nella serie non copre l’attività dei vari centri ma è relativa solo alla costituzione dell’organizzazione, all’apertura e alla gestione del pensionato “Casa Nostra” e all’attività svolta dal Centro culturale.
19/12/1943-26/01/1956; carte senza data [17/12/1943-09/11/1984]
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