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Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri Emilia-Romagna
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L'Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri Emilia-Romagna è associazione privata retta da un'assemblea dei soci composta in gran parte da rappresentanti di enti, istituzioni ed amministrazioni pubbliche, dalle università della regione e da istituzioni di cultura storica. Costituitosi il 2 giugno 1963 quale Deputazione Emilia-Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, nel 1979 è stato denominato Istituto regionale per la storia della Resistenza e del movimento di liberazione in Emilia-Romagna, quindi, nel 2003, è stato denominato Istituto Storico Parri Emilia-Romagna. Ha assunto l'attuale denominazione nel 2013. E' associato all'Insmli dal 1965. L'Istituto è riconosciuto e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, con la L.R. 31 gennaio 1977 n° 7 e con la convenzione stipulata il 2 febbraio 2000, e dal Comune di Bologna, in particolare per la Biblioteca, tramite convenzione stipulata il 24 febbraio 1989. L'Istituto, per conto del Comune di Bologna, ha allestito e ha in gestione permanente presso i propri locali il Museo della Resistenza di Bologna. L'interesse culturale e scientifico preminente dell'Istituto si articola sull'asse dello studio e della ricerca della storia del Novecento nell'ambito di un triplice nesso: a) rapporto tra storia e memoria e tra ricerca, divulgazione e didattica; b) rapporto tra storia contemporanea e contemporaneità, il presente come storia; c) la documentazione, il reperimento e la conoscenza delle fonti per la storia contemporanea, che ne costituiscono la prima vocazione. L'attività dell'Istituto si articola nelle quattro sezioni: archivio, audiovisivi, biblioteca, didattica, nonché nella ricerca, nella promozione culturale e nelle pubblicazioni (cartacea, audiovisiva o multimediale). La biblioteca raccoglie circa 80.000 volumi e oltre 3.000 opuscoli relativi alla storia tra la prima guerra mondiale e l'attualità, riferiti specialmente al territorio regionale. Conserva anche fondi particolari, donati o depositati. I periodici consistono in 1.151 testate di cui 184 in corso.
L'archivio cartaceo è venuto costituendosi nella seconda metà degli anni Sessanta attorno ad un primo nucleo documentario, prevalentemente di riproduzioni fotostatiche, creato per motivi di ricerca. Tale stagione è documentata dalla prima Guida agli archivi della Resistenza del 1974. Nella seconda metà degli anni Settanta, in particolare con il cospicuo versamento del 1979, si acquisirono fondi sia conservati che prodotti dall' Anpi provinciale e regionale. Tra questi gli archivi dell'Anpi di Bologna (1932-1974; bb. 229), del Comando unico militare Emilia-Romagna (1943-1946; bb. 9), del Cln regionale Emilia Romagna (1943-1946; bb. 40), di alcuni Cln comunali (1945-1946; bb.17), della Commissione regionale riconoscimento qualifiche partigiani (1924-1952; bb. 31), del Comitato nazionale pro vittime politiche Emilia-Romagna (1945-1951; bb. 10, schede 1338). Alcuni di questi fondi, già riordinati, sono provvisti di inventari analitici. Un altro gruppo di fondi, alcuni dei quali riconducibili al medesimo versamento Anpi del 1979, comprende: il Comitato di solidarietà democratica di Bologna (1949-1966; bb.69), il Comitato di solidarietà democratica di Modena (1945-1970; bb. 82) e gli archivi degli avvocati Leonida Casali (1949-1958; bb. 143) ed Enzo Gatti (1945-1957; bb. 12). Una sommaria identificazione dei fondi venne pubblicata nella Guida agli archivi della Resistenza del 1983. Nel corso degli anni Ottanta, Novanta e successivi si è riscontrato un discontinuo afflusso di fondi. Ai tradizionali fondi in fotocopia creati in occasione di ricerche, si sono aggiunti depositi e donazioni. In particolare sono stati depositati l'archivio della Sepral di Bologna e dell'Ispettorato provinciale dell'alimentazione (1943-1970; bb. 1014 ca.) e diversi insiemi documentari di privati tra i quali si segnala l'archivio dell'avvocato Eugenio Jacchia (vissuto tra il 1869 e il 1939; bb. 230). I fondi audiovisivi in pellicola sono stati raccolti nella cinefototeca istituita nel 1972 con un primo nucleo di materiali donati dall'Istituto Luce e con la raccolta delle fotografie e delle fonti sonore fino ad allora conservate nell'archivio cartaceo. Tra i fondi fotografici si segnalano quello dell'Associazione italiana combattenti volontari antifascisti in Spagna (1.000 foto ca.; i diritti appartengono all'Istituto Parri); il fondo Iwm/Imperial war museum di Londra, con immagini dell'Emilia-Romagna, settore orientale, durante la campagna d'Italia della 2ª guerra mondiale (400 fotografie ca.; i diritti appartengono all'Iwm); il fondo Office Signal Corps del National Archives di Washington, che raccoglie immagini relative alla provincia di Bologna durante la seconda guerra mondiale e la liberazione della città (450 fotografie ca.; i diritti sono pubblici); il fondo Arbizzani, di circa 500 immagini, relative al periodo 1943-1945 in provincia di Bologna (i diritti appartengono all'Istituto Parri); il fondo Anpi (3.000 fotografie ca. di partigiani emiliano-romagnoli; i diritti appartengono all'Anpi). Tra i fondi in pellicola si segnalano il fondo Luce, raccolta di cinegiornali in 35 e 16 mm. relativi al periodo 1928-1943 (i diritti sono dell'Istituto Luce); il fondo Resistenza, pellicole in 16 mm. sul periodo 1943-1945 in Emilia-Romagna; una miscellanea di pellicole sul dopoguerra in Emilia Romagna e su altri temi d'attualità, del periodo 1946-1970. Dal 1983 inizia la raccolta di documentazione su supporto videomagnetico. Tra i fondi in video cassetta si segnala il fondo Anpi-Usa, raccolta in 3/4 di poll. U-matic sulla seconda guerra mondiale in Italia, con particolare riferimento all'Emilia-Romagna. Alla fine degli anni Novanta, si è proceduto a una riorganizzazione dell'archivio, che è stato suddiviso in sezioni e i cui fondi sono stati numerati. L'articolazione in sezioni, avvenuta sulla base della tipologia documentaria prevalente del fondo, è la seguente. La prima sezione, costituita dai fondi cartacei, è suddivisa in due sottosezioni: archivi e raccolte. La seconda sezione, costituita dai fondi audiovisivi, è suddivisa in archivi fotografici, di immagini in movimento su supporto pellicola, di immagini in movimento su supporto videomagnetico, di documenti sonori. La terza sezione raccoglie i fondi di volantini e manifesti, la quarta sezione i manufatti.
• Buvoli Alberto e al., Guida agli archivi della Resistenza, Milano, Insmli, 1974 •
Ghini Donatella (a cura di), Guida agli archivi dell'Istituto regionale per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione in Emilia Romagna, in Guida agli archivi della Resistenza, Roma Mbca, 1983 •
Roveri Alessandro (a cura di), Per il 40° della Resistenza. Saggi e contributo bibliografico, Bologna, Clueb, 1984 •
Lombardo M. e al. (a cura di), Catalogo dei periodici della biblioteca, Bologna, Isr Bologna reg., 1993 •
Paticchia Vito e al. (a cura di), Combat Photo 1944-1945. L'amministrazione militare alleata dell'Appennino e la liberazione di Bologna nelle foto e nei documenti della 5ª Armata americana, Bologna, Graphis, 1994 •
Centro Furio Iesi e al. (a cura di), La menzogna della razza. Documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo fascista, Bologna, Graphis, 1994
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