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CARTACEO: "Per gentile concessione dell'O.N.U., l'Istria muore", «Il subalpino», 11 marzo 1947

Posizione nella struttura d'archivio

C00/00352/03/00/00003/000/0006
"Per gentile concessione dell'O.N.U., l'Istria muore", «Il subalpino», 11 marzo 1947
Riproduzione digitalizzata dell'articolo "Per gentile concessione dell'O.N.U., l'Istria muore", pubblicato in «Il subalpino. Organo della sezione cuneese del Partito liberale italiano» per la rubrica Cronache cuneesi, 25 febbraio 1947.
Si tratta di un articolo pubblicato sul Grido dell'Istria, foglio della resistenza istriana. Infatti alla fine dell'articolo il subalpino scrive, tra parentesi "per gentile concessione del Grido dell'Istria, foglio della resistenza istriana".
Lo sgombero di Pola è perfettamente logico. E logicissima è la stampa italiana di sinistra a non rilevare il non trascurabile fatto dello svuotamento di una città italiana per far posto ad alcune migliaia di civilissimi apportatori in riva all'Adriatico della cultura e del progresso delle foibe e dei poteri popolari. Effettivamente gli abitanti di Pola sono molto antidemocratici: niente di più e di meglio che dei disprezzabili "filo-italiani", gente che manda per mare il mobilio sui battelli che provocatoriamente ostentano il tricolore, che fugge mentre domani potrebbe avere la carne a cinquanta, che rinuncia alla carne per dover gridare "Zivio Tito". Spregevoli sentimentali cui molto giustamente certi compagni italiani, anche molto in alto nella posizione politica nazionale, sbatteranno la porta in faccia.
E' vero. Gli abitanti di Pola sono dei vivissimi traditori del sangue italiano. E' sommamente giusto che liberino dalla loro nefasta presenza la città in cui la sagoma littorio-imperial-reazionaria dell'Arena dovrà dissolversi in un tripudio di bandiere jugoslave. Così, tra il silenzio distratto della stampa di sinistra, Pola si svuota di altri ventottomila italiani, che vanno ad ingrossare le file degli istriani senza terra. Certo non può capire quest'esodo chi ha sopra il cuore la tessera di un qualsiasi partito. Perciò oggi il dramma di Pola non è inteso in tutta la sua crudezza. O questo dramma spettacolare mette in ombra il suo lungo prologo che è la fuga che dura da tre anni dalla zona B.
Il dramma di Pola non è una pagina di politica fascista né di politica antifascista: è quelle realtà di dolore umano, di dignità umana offesa, di diritto umano calpestato; è la vittoria sull'Italia dell'Anti-Italia; appartiene alla storia delle ingiustizie volutamente e freddamente perpetrate. Dovrebbe commuovere tutti gli uomini. Ma hai voglia. C'è della preoccupazione invece negli ambienti politici italiani che fraternizzano con l'Infoibatore. Sono preoccupati che l'Italia sia invasa da duecentomila disperati dell'amor di Patria. E l'Istria è veramente la Vandea dell'Italia ancora italiana, per gentile concessione dell'O.N.U., il rivolo del sangue istriano. Da quasi quattro anni stiamo ricattando l'Italia governativa dando prova di un patriottismo che imbarazza tutte le combinazioni ministeriali. Abbiamo battuto alle porte dei ministeri implorando che non ci dimenticassero e abbiamo costretto molti pseudo-italiani accampati al governo a dirsi italiani.
La crisi morale di Pola è solo l'apice della tragedia istriana cominciata nel settembre 1943. Da allora centomila italiani sono fuggiti per ritrovare la Patria, lasciando alle spalle tutto ciò che conta nella vita: la casa, il lavoro, le memorie. E una parte rilevante della tragedia istriana è proprio nell'incomprensione dell'Italia ufficiale. Di fronte a Pola che si svuota, l'Italia è stupefatta e impreparata, come se da tre anni l'Istria non fosse tutta nelle condizioni di Pola.
11/03/1947;


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Miletto Enrico 03/09/2013
Pischedda Carlo 03/09/2013
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Come citare questa fonte. "Per gentile concessione dell'O.N.U., l'Istria muore", «Il subalpino», 11 marzo 1947  in Archivio Istoreto, fondo Miletto Enrico [IT-C00-FD9286]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019